Castello di Cosenza

Il Castello di Cosenza, posto sulla sommità del colle Pancrazio, uno dei sette colli su cui sorge la città, venne edificato su una motta artificiale di forma rettangolare, databile intorno al VI secolo a.C., ad opera dei Bretii o Brutii. L’orientazione della motta è significativa, sembra infatti che i Brutii scelsero di orientarla secondo le direzioni cardinali astronomiche. La motta rimase presumibilmente intatta sul colle Pancrazio fino all’edificazione del castello da parte dei normanni. 

Nonostante ciò, la prima attestazione dell’esistenza di quest’ultimo si trova in un documento di epoca sveva, datato 1239, nel momento in cui viene ad essere occupato e ristrutturato da Federico II. In una lettera del 16 febbraio 1239 Federico II, infatti, ordinava ai Castellani di Val di Crati di provvedere all’armamento difensivo dei castelli, tra questi nominava anche il castello di Cosenza. 

Il castello è costruito con la tipica struttura rettangolare di concezione normanna e fu adattato bene sia alla motta che al suo allineamento. Durante il XIII secolo il castello venne ristrutturato da Federico II che volle l’implementazione di due torri ottagonali lungo il lato meridionale, di cui ne sopravvive attualmente una sola. Il castello si compone di un pianterreno solo in parte coperto e di un vano al piano superiore. 

L’ingresso è costituito dalla presenza di un portico, con quattro pilastri in tufo di Mendicino, coperto da volte a crociera. 

Il corridoio che conduce dal portico al cortile interno è diviso in campate, di cui la prima è coperta da una volta a crociera con costoloni in tufo e rinfianchi in pietra. 

Sul lato Nord del cortile è presente una scaletta a chiocciola in tufo.

Sul lato Est del cortile si sviluppa un lungo vano a pianta rettangolare privo di copertura e concluso nello spigolo Sud-Ovest dalla torre ottagonale, priva di copertura. 

Sul fianco sinistro del portone d’ingresso vi è una scala in tufo rettilinea, sorretta da volte in muratura nella prima rampa e da volte in cemento armato. Nel cortile sono visibili i resti di un peristilio che seguiva i muri Nord ed Est dell’edificio. Le tre sale più importanti del castello sono coperte con volta a crociera. Dal 1433 fu dimora di Luigi III d’Angiò che lo trasformò da struttura di difesa in abitazione reale. L’edificio nel corso del tempo subì varie distruzioni e modifiche. Nel 1638 due terremoti causarono la distruzione dei piani superiori e di gran parte dell’elevato che nel 1835, a causa dei danni provocati da un altro sisma, venne demolito. 

Nel XX secolo gli interventi si concentrarono sul restauro dell’elevato.