Castello aragonese di Reggio Calabria

 

Il nucleo originario del Castello di Reggio trae origine dal sistema difensivo della città fondata dai Calcidesi nel secolo VIII a.C. 

Da alcune planimetrie del XIX secolo si evince l’impianto bizantino, con torri quadrate ad angolo, sul modello dei kastra romei. Divenuta sede dei duchi bizantini, il complesso si dotò di un recinto fortificato che resistette alle incursioni di matrice normanna. 

Federico II rimodernò il sistema di difesa del Castello, fortificandolo. Successivamente con l’assedio angioino del 1427 il Castello funse, grazie alla sua estensione, da riparo per la cittadinanza. 

Una nuova invasione angioina, nel 1459, spinse il Re aragonese a progettare l’aggiunta di due torri merlate e la creazione del fossato. 

Tra il 1479 e il 1482, la serie di rifacimenti, restauri e installazioni, vede il Castello dotarsi anche di un rivellino per rinforzare la difesa del lato Est. 

La piazza d’armi di Reggio ebbe nel Castello aragonese la sua pietra angolare anche all’alba del XVIII secolo quando il Regno di Napoli passò sotto gli Austriaci e nel 1730 arrivò a Reggio il Conte Formentini, il quale curò un nuovo rifacimento delle mura e restauro del castello. 

A inizio Ottocento il castello versava in condizioni di abbandono e decadimento. Nel 1807 venne riempito il fossato e la struttura parzialmente abbattuta. L’originario impianto del Castello di Reggio ha dunque subìto nel tempo numerose trasformazioni, frutto del succedersi nella città delle diverse dominazioni, da quella angioina a quella aragonese, dei vari e devastanti sismi, in particolare quelli del 1783 e del 1908, che distrussero grande parte delle testimonianze più antiche. 

Della struttura oggi è pervenuto ciò che è rappresentato dalle due torri aragonesi a pianta circolare. 

A seguito della frammentazione delle masse murarie crollate nel 1986 si intrapresero lavori di restauro statico che si conclusero quattro anni dopo, rendendo il monumento fruibile. Il castello è testimonianza sul territorio del succedersi non solo di dominazioni ma anche di adeguamenti delle varie epoche, da dimora rappresentativa del potere, in particolare aragonese, a centro strategico di scopi militari, che si sono spinti fino all’ultima guerra mondiale. 

L’edificio, dopo un lungo restauro, è oggi sede di mostre temporanee ed eventi.